La creatina micronizzata presenta una tecnologia di produzione diversa dalla creatina monoidrato, descritta qui.
La micronizzazione consente di ottenere delle
particelle di creatina più piccole rispetto a alla forma monoidrato. Ciò è di
particolare rilevanza poiché la diminuzione delle dimensioni, in termini di
diametro, della particelle consente di
superare alcune limitazioni della forma monoidrata.
In particolare quest’ultima
si caratterizza per la scarsa solubilità, caratteristica che ne compromette un
efficace assorbimento e che determina alcuni specifici effetti collaterali.
Infatti
la creatina monoidrato può depositarsi a livello dello stomaco o dell’intestino,
in virtù della scarsa solubilità per l’appunto, e provocare rispettivamente
bruciore di stomaco e dolori addominali, che sono tra gli effetti collaterali
classici.
Il deposito di creatina per effetto osmotico richiama acqua, il che
porta ad una maggiore ritenzione idrica ed, a livello intestinale, a fenomeni
di diarrea e crampi. Naturalmente tutto ciò influenza negativamente la
performance.
Per superare
tali difficoltà è stata variata la forma fisica della creatina, ottenendo,
così, la struttura micronizzata che si caratterizza per la minore dimensione
delle particelle, come sopra accennato.
Il diametro minore permette un migliore
assorbimento in funzione di una migliore solubilità. In questo modo possono
essere evitati i fastidi gastrointestinali dovuti al deposito della creatina
monoidrato scarsamente solubile sia in acqua che, chiaramente, nei fluidi
biologici.
Tuttavia anche la creatina micronizzata presenta una problematica
legata all’assorbimento a livello muscolare. Infatti la creatina entra nei
muscoli grazie ad una proteina di membrana che ne permette l’ingresso. Tale proteina
viene inibita nella sua attività di trasporto dall’eccessiva concentrazione di
creatina.
È un meccanismo fisiologico di controllo in funzione del quale il
trasportatore proteico della creatina regola l’ingresso della stessa nel
muscolo. A concentrazioni intramuscolari basse il trasportatore consente l’ingresso
della creatina, mentre a concentrazioni elevate lo blocca o lo rallenta
fortemente.
La creatina, che in tal modo resta al di fuori del muscolo, stimola
ritenzione idrica a livello extracellulare nel tessuto muscolare poiché richiama
acqua. Ciò porta a fenomeni di ritenzione idrica e gonfiore muscolare.
Per ovviare
a tutto ciò si consiglia l’assunzione della creatina con una fonte di
carboidrati (succo di frutta, banana, ecc.) poiché i carboidrati stimolano il
rilascio di insulina, ormone in grado di promuovere l’attivazione del
trasportatore proteico della creatina a livello muscolare.
In questo modo la
creatina assunta verrà assorbita a livello muscolare, sia che essa sia nella
forma monoidrata che in quella micronizzata.
Pertanto le differenze tra le due
forme sono sostanzialmente legate al fatto che la forma micronizzata evita l’insorgere
dei fastidi gastrointestinali, e ciò per i soggetti predisposti a tali
problematiche è un criterio di scelta ineludibile.
In ogni caso la forma
monoidrata è attualmente la più utilizzata, sia perché è la più economica in
commercio che perché è stata uno dei primi integratori nel campo dello sviluppo
muscolare e pertanto è stata molto studiata. Quindi, pur tenendo presenti i
fastidi che può comportare, se utilizzata nella maniera opportuna non reca
danni.
Pure Creatine
utilizza le caratteristiche legate all’azione biologica della creatina.
Come è
noto, e come ampiamente descritto negli articoli precedenti, la creatina è un
donatore di gruppi fosfato per la rigenerazione della principale molecola
energetica della cellula, ossia l’ATP.
Pertanto la presenza della creatina
garantisce una scorta di ATP al di là della fisiologica produzione cellulare. Ciò
porta ad un ritardo della comparsa della fatica muscolare ed ad un aumento
della massa e della forza.
L’utilizzo è consigliato per coloro che praticano
sport ad intenso lavoro muscolare, come ad esempio body building e simili.
La forma
micronizzata garantisce una elevata purezza ed un assorbimento ottimale, pur
considerando le problematiche sopra esposte.
Il prodotto
non presenta effetti collaterali al di fuori di quelli menzionati nell’articolo.
L’assunzione viene effettuata a cicli poiché, come abbiamo visto, la concentrazione
eccessiva provoca solo ritenzione idrica in seguito alla inibizione dell’ingresso
nel muscolo ed al conseguente deposito a livello extracellulare.
Pertanto non
ha senso assumere dosi elevate nella speranza di stimolare una crescita
muscolare in tempi più brevi. Per le dosi di carico e mantenimento, in funzione
degli obiettivi prefigurati, va consultata questa tabella
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