La Serenoa repens, nota anche con il
nome americano di Saw palmetto, è
una pianta che appartiene alla famiglia delle Areaceae.
Si presenta come una palma di piccole dimensioni,
tanto da essersi guadagnata il soprannome di palma nana, ed è diffusa nelle aree costiere del sud degli Stati
Uniti e sulle sponde africane del Mediterraneo.
Le sue bacche
contengono numerosi principi attivi terapeuticamente significativi.
Infatti questi frutti sono ricchi di acidi grassi e fitosteroli, questi ultimi in particolare molto importanti per le
caratteristiche medicamentose della pianta.
Tali proprietà vengono sfruttate per contrastare l’ipertrofia prostatica benigna e l’alopecia androgenetica.
L’utilizzo dell’estratto dei frutti per il
trattamento di queste affezioni è legato alla capacità di agire su metabolismo ed azione degli ormoni androgeni.
Specificatamente l’azione terapeutica si concretizza
nell’inibizione dell’attività del DHT,
di cui abbiamo parlato qui.
Il DHT è l’ormone androgeno più potente dell’organismo
e trae origine dal testosterone per via enzimatica.
L’enzima responsabile della trasformazione del
testosterone in DHT è la 5-alfareduttasi.
Il bersaglio dei fitosteroli presenti nell’estratto è
proprio questo enzima, il quale viene inibito portando ad una diminuzione dei livelli di DHT circolanti.
Questo effetto è auspicabile nell’ipertrofia
prostatica benigna, condizione nella quale proprio il DHT è il principale
responsabile della stimolazione e
conseguente ingrossamento della prostata.
Pertanto in un tale quadro fisiopatologico un
abbassamento dei livelli di tale ormone risulta più che benefico.
Altro meccanismo di inibizione dell’attività del DHT
è quello di impedire il legame con i suoi recettori.
Benchè tale sistema rappresenti una componente
minoritaria dell’azione complessiva della Serenoa repens, il suo effetto va
comunque inquadrato all’interno di una cornice di un effetto complessivo di
ostacolo alla piena capacità di azione del DHT.
La prostata non è il solo distretto dell’organismo a
beneficiare della somministrazione dell’estratto di questa palma.
Abbiamo anticipato il suo impiego nei confronti dell’alopecia
androgenetica, forma di alopecia determinata da squilibri ormonali.
Anche in questo caso il protagonista negativo è
il DHT, il quale determina una progressiva riduzione funzionale e
distruzione dei bulbi piliferi.
Il risultato è il classico diradamento, apripista alla calvizie
vera e propria.
Quindi una diminuzione della concentrazione endogena
di DHT è un fattore da considerare in termini molto positivi per coloro che
sono colpiti da fenomeni di indebolimento
e perdita di capelli.
Inoltre è stato proposto un possibile impiego per
attutire i sintomi dell’acne,
scientificamente dermatite seborroica,
grazie all’ausilio sul riequilibrio dei livelli ormonali, a cui segue una riduzione della produzione e secrezione di
sebo.
Da menzionare sono anche le attività antinfiammatoria ed antiossidante legate al fitocomplesso ed esplicitate in un miglioramento
dell’ambito generale dell’organismo.
Tra gli effetti collaterali vanno ricordati possibili
episodi di nausea o diarrea e raramente squilibri ormonali, i quali ne
sconsigliano l’utilizzo per nelle donne in gravidanza e negli adolescenti.
La Serenoa repens non va intesa come
sostitutiva di una terapia farmacologica nell’ambito del trattamento dell’ipertrofia prostatica.
La terapia farmacologica presenta basi accertate che
ne consolidano l’impiego, e l’utilizzo a questo proposito dell’estratto di
questa pianta va proposto come un valido ausilio per una ottimizzazione degli
effetti terapeutici.
L’effetto dell’estratto preso singolarmente di per sé
è blando e quindi non soddisfacente ai fini curativi.
Infatti spesso si trovano in commercio formulazioni
con più componenti affini tra loro, e nella fattispecie la Serenoa repens sovente è
associata all’estratto di Ortica o
simili.
Quindi un valido supplemento da utilizzare nel rispetto
delle relative specificità.
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